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Cavasanti Giuseppe pittore ligure
Appartenente ad una famiglia di nobili origini, frequenta con profitto l’Accademia Albertina di Torino, classe pittori sotto la guida di Giacomo Grosso. Nei primi decenni del Novecento si reca con la famiglia in villeggiatura a Alassio e Laigueglia dove, nel 1926, incontra la futuramoglie.A partire dal 1927 soggiorna alternativamente tra Genova, Albenga e Laigueglia. Pittore dalla varia soggettistica ha eseguito, con eguale maestria, paesaggi, marine, nature morte e ritratti femminili. Specie questi ultimi rappresentano l’artista nel modo più completo; memore della lezione di Giacomo Grosso vi esprime la sua massima creatività (specie nel nudo femminile). Riconoscibile anche una certa vicinanza al pittore fiorentino Spadini.Il nostro è un pittore completo, dedicandosi anche, con successo alla pittura murale; ricordiamo a tal proposito gli episodi sulla fondazione di Alassio, dipinti per il Castello Celesia di Vegliasco.Nel 1961 prende parte alla mostra di Arti Figurative presso Palazzo Chiablese, Torino, nell’ambito delle celebrazioni di Italia ’61.Partecipa a numerose mostre sia in Italia che all’estero. Ricordiamo quelle allestite dal gruppo artisti Ca’ d’Oro Sant’Andrea, dal 1955 in poi.Numerose mostre personali presso la Galleria Rotta di Genova, la Galleria Ranzini di Milano, la Galleria Martina di Torino, la Galleria Vitelli, la Galleria l’Incontro, la Galleria De Ferrari, a Genova.Sue opere presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano, il Palazzo Moschini di Mantova e in numerose raccolte pubbliche e private in Italia, Svizzera, Germania.
Giuseppe Cavasanti sviluppò una notevole esperienza, anche nella realizzazione di Monotipi, tecnica di pittura ad olio, eseguita su una lastra di cristallo, sulla quale si applica un foglio di carta appositamente preparato. Allafine l’immagine risulta riportata sulla carta con esito di notevole brillantezza affine all’acquarello o alla tempera.Anche in questa tecnica Cavasanti raggiunse risultati di eccellenza, esponendo anche a Torino nella sala d’arte di Piazza Castello (circa quaranta opere).Di lui hanno scritto importanti critici d’arte: Giacomo Migone, Dino Bonardi, Giovanni Riva, Marziano Bernardi.
Giuseppe Cavasanti sviluppò una notevole esperienza, anche nella realizzazione di Monotipi, tecnica di pittura ad olio, eseguita su una lastra di cristallo, sulla quale si applica un foglio di carta appositamente preparato. Allafine l’immagine risulta riportata sulla carta con esito di notevole brillantezza affine all’acquarello o alla tempera.Anche in questa tecnica Cavasanti raggiunse risultati di eccellenza, esponendo anche a Torino nella sala d’arte di Piazza Castello (circa quaranta opere).Di lui hanno scritto importanti critici d’arte: Giacomo Migone, Dino Bonardi, Giovanni Riva, Marziano Bernardi.